GITA A MANTOVA
Dolci e quiete acque,
vapore acqueo che s’innalza verso l’alto,
pensieri di ninfe e sirene tra le canne palustri,
saturano l’aria e la terra,
trasformando il paesaggio in misteriosa attesa.
Sipario grigio,
che a poco a poco lascia prima intravedere,
poi manifestarsi all’’esploratore curioso,
come perla dal suo mare, Mantova.
La promessa di bellezza,
custodita dalle porte e masti antichi,
si concede con ritrosia tra i muri e le stradine antiche,
dama rinascimentale al tenace spasimante,
fino ad arrivare al suo cuore Sordello all’ignavia.
Tra Longino che sorveglia le Sacre reliquie
E il palazzo che conserva i Gonzaga,
voci e sussurri
volano tra le vie e piazze,
scompigliando le pagine e i pensieri
degli autori giovani e antichi.
Virgilio sull’uovo sta brigando magie,
Rigoletto stupito da tanta concorrenza italica,
mentre Nuvolari perde perfino la sua ombra,
il padano desco, tra i tortelli e gli Agnolini
fanno trovare la concordia sublime.
Dalla tavola alle tavole del Bibbiena,
passando dal rotondo Lorenxo agli sposi di Giorgio,
fino ad arrivare all’alcova del Te
dei marchesi duchi Gonzaghesi.
Il rosso fuoco del Sole cadente
Riflesso sulle onde immobili dei laghi difensivi
Lascia il posto al cielo stellato
Ad illuminare il Belfiore di Mantova.
Simone Andretto